Storia

Durante la fine degli anni sessanta, molti giovani adulti da diverse parti del mondo, vennero per prestare servizio come volontari in Kibbutzim nella terra di Israele. Lavoravano prima di tutto in campo agricolo,negli
agrumeti, nei caseifici, e vivevano insieme agli Israeliani, mangiando in sale da pranzo comuni ed esplorando il paese. Il loro proposito era di partecipare ed aiutare nel processo di ritorno degli ebrei da tutte le parti del mondo, e di ricostruzione della loro nazione, solo recentemente ricostituita in quel momento.

Un piccolo gruppo di volontari finlandesi si sentì chiamato a fondare un suo kibbutz in Israele. Nel 1971 una cooperativa fu creata con il proposito di essere un esempio vivente dell’amore di Dio per il Suo Popolo e la Sua
Terra. In circostanze che hanno del miracoloso, e contro ogni normale aspettativa, ricevettero il permesso personalmente da Golda Meir, primo ministro d’Israele in quel momento,per fondare la loro propria comunità in un piccolo ed abbandonato avamposto militare nelle colline della Giudea. Nel 1974 il gruppo finalmente riuscì a porre le fondamenta del sito, dopo 3 anni difficili per ottenere tutti i permessi richiesti per stabilire la comunità.

Senza alcuna risorsa esterna, iniziarono a costruire il posto.Vendettero tutto ciò che possedevano in Finlandia e portarono i proventi perchè fossero usati per la fondazione e costruzione della nuova comunità. Fu fondata con la denominazione di Moshav Shitufi (comunità-villaggio), piuttosto che di kibbutz, perchè l’organizzazione dei Kibbutz in Israele non sapeva come comportarsi con questo strano gruppo di stranieri e non israeliani che desideravano unirsi ad essa.

Poco tempo dopo, i primi israeliani si unirono al gruppo. Erano giovani famiglie ebraiche di credenti in Gesù, di madrelingua ebraica, con la visione di stabilirsi nel paese, e con la fede che Dio desiderasse fare qualcosa di speciale attraverso questo posto.

Insieme, questo piccolo gruppo sia di persone non sposate che di famiglie, iniziò a costruire la comunità senza alcun supporto finanziario dal governo, e senza alcuna organizzazione ufficiale, come è usuale per le nuove comunità in Israele. Costruirono case, un albergo, un’area residenziale, strutture per I volontari, e gettarono le basi per le infrastrutture del nuovo villaggio. Yad Hashmona iniziò come una comunità in condivisione, il che significava che, esattamente come i kibbutzim nel Paese, era basata sul possesso comune e uguale disponibilità economica per ciascuno, piuttosto che salari distinti. Cambiamenti nell’ultimo decennio riguardo I kibbutzim e Moshavim in Israele hanno portato cambiamento riguardo questo aspetto della condivisione, portando ad una privatizzazione dei salari.

Attraverso gli anni, centinaia di visitatori sono passati attraverso questo posto unico e sono stati benedetti da esso. Oggi il villaggio sta affrontando un’altra nuova ed eccitante crescita con 36 nuove famiglie che stanno
costruendo le loro case in Yad Hahsmona, e presto inizieranno un nuovo capitolo della loro vita in questa comunità unica.





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